Il testo è liberamente tratto dal volume del 1987 “La Misericordia di Anghiari – Una lunga vita per gli altri” di Loris Babbini e Alberto Benedetti.
Il ricordo di Mons. Don Nilo Angelo Conti
Fra le persone che, nei tempi moderni, più si adoperano per dare impulso alla vita della Confraternita e allo sviluppo di tutto il paese, bisogna ricordare Mons. don. NILO ANGELO CONTI, Proposto di Anghiari e CORRETTORE pro-tempore della Misericordia. La sua scomparsa è un triste avvenimento che colpisce l’Istituzione e tutta la popolazione.
Nella seduta straordinaria del 6 agosto 1973, il confratello GINO GIABBANELLI, Governatore, succeduto al confratello GINO CEPPODOMO, cessato dal massimo incarico per fine mandato, così annuncia al Magistrato il doloroso trapasso:

“Il 5 maggio per noi anghiaresi è e rimarrà una data che collega il passato con il presente e c’invita a meditare, a riflettere, a prepararci per il tempo che ci attende. Alle prime ore del mattino si è diffusa una notizia che, pur preparati, ci ha oltremodo rattristati. Ecco, DON NILO è ritornato a DIO, a quel DIO che Egli ha tanto amato, ha umilmente servito e che oggi è a goderlo in Paradiso.
Don NILO ci fa ritornare al passato, ci fa rivedere velocemente una storia di questo secolo. Il Sig. LUIGI CONTI, suo PADRE, è stato attivissimo Cancelliere, poi Amanuense della nostra Confraternita di Misericordia, alla quale dedicava con passione, con disinteresse e grande spirito di sacrificio, tutte le ore libere degli impegni del suo quotidiano lavoro, per lasciare a noi quei ricordi tangibili degli avvenimenti vissuti dalla nostra Istituzione.
Accanto al Signor LUIGI, un’altra figura si vede primeggiare nel tempi anteriori alla nostra nascita e durante i primi tempi della nostra vita: la bianca immagine del Proposto Don GIUSEPPE CONTI, Egli fu l’anima ed il sostenitore valente che spronò, in tempi oltremodo difficili, i confratelli a perseverare e a stare uniti nel solo intento di profondere quella Carità Cristiana, tanto richiesta nel primo periodo di questo secolo.
NILO ANGELO, cresciuto nella famiglia CONTI, ebbe accomunati tutti i principi sani profusi dallo spirito buono, onesto, giusto del Padre, dall’amore delicato della madre ANTONIA ed inoltre era cresciuto gustando tutto il bene della Fede di Cristo. Educato culturalmente nel Seminario, dopo la scomparsa dello zio Don GIUSEPPE CONTI, Don NILO raccolse il difficile compito di Parroco di Anghiari.
Giovane Proposto si trova mentre la guerra sconvolge gli animi degli anghiaresi ed Egli è sempre vicino a tutti, è in tutte le case per consolare, per consigliare, per aiutare, anche tangibilmente, i bisogni con il suo carattere affabile.
Giunse il momento della ripresa del dopo guerra e lui è il primo a risvegliare gli animi con belle ed utili iniziative, quasi sempre divenute realtà, per quella sua mente congeniale e quel suo spirito instancabile. La nostra Misericordia, che per anni lo ebbe stimato e devoto Correttore e Padre Spirituale, con lui ha cercato di tenere il passo con l’evolvere degli avvenimenti, a volte ricevendo il suo giusto rimprovero, perché Lui intendeva il passo doversi tramutare in corsa.
Varie le sue iniziative, volute e condotte da Lui, che oggi onorano il nostro Anghiari. Fu lui che volle ripristinato il Palazzo dei Taglieschi, dopo averne fatto magnifica donazione allo Stato Italiano, affinché divenisse un centro paesano di cultura e di arte; fu dovuta a Lui la riscoperta dell’antico tempio bizantino nella rimaneggiata Chiesa di S. Stefano; fu Lui che dette vita all’Oratorio per l’educazione dei giovani della Parrocchia.
Gioiva con noi tutti i momenti delle feste di famiglia e di quelle della civile comunità, come era onnipresente in mezzo a noi nel portarci il Suo conforto nei momenti tristi.
La Sua limpida figura rimarrà nei nostri cuori un indelebile ricordo, come rimarranno indimenticate tutte le opere buone che rammentano ed esaltano la sua memoria.
I Confratelli, le Consorelle e il Magistrato, sono strettamente uniti allo scomparso PRIMO dei Confratelli e con Lui pregano il Signore, affinché la Sua Misericordia li ispiri in ogni istante per il bene di chi ha bisogno di aiuto”.
La Misericordia e l’Ospedale di Anghiari
Dopo il tanto lieto avvenimento dell’inaugurazione della nuova sede nell’ex Ospizio di “Fra’ Damaso”, un’altra vicenda di tutt’altro genere, triste e sconfortante, colpisce profondamente la sensibilità e l’amor proprio della Misericordia in quella che era sempre stata considerata fra le più belle e meritorie opere da essa realizzate nella sua lunga esistenza:
L’OSPEDALE DI ANGHIARI
Ma il fatto che l’Ospedale abbia avuto fin dalla sua origine, quale suo ufficiale titolo “Ospedale della Misericordia”, e questo non a caso, indubbiamente non suscita alcuna considerazione, né invita a far ripensare a quanto rispetto e riconoscenza siano dovuti ancora a questa Misericordia anghiarese, perché essa principalmente lo volle, lo iniziò con non lievi sacrifici, anche economici. Nonostante tutto questo, si pensa di spogliare di ogni ingerenza ospedaliera la benemerita Istituzione fondatrice, nonostante i suoi diritti istituzionali di essere costantemente rappresentata, nella Commissione Direttiva Ospedaliera, da due suoi confratelli di nomina biennale, oltre gli incarichi di “ispettore” ed “ispettrice” dello stesso Ospedale, compiti non lievi che via via venivano affidati ad altrettanti suoi associati, per turni, sempre in conformità delle norme statutarie vigenti.
Per questo ingrato fine ancora una volta viene “spolverata” la legge 17 luglio 1890, n° 6972, la legislazione che nell’ormai lontano 1891 e poi nell’anno 1909, come è stato già riferito, era stata causa del grave rischio, allora fortunosamente sventato, per la stessa Misericordia, del suo concentramento nella locale Congregazione di Carità o più chiaramente della sua soppressione!
Questa volta purtroppo a nulla valgono la legittima e pronta opposizione del Magistrato e di tutta la Fratellanza contro l’inqualificabile provvedimento adottato dal Consiglio di Amministrazione dello stesso Ospedale, nella seduta del 22 maggio 1974.
Nell’adunanza generale del 2 febbraio 1975, il Governatore GINO GIABBANELLI, così ne informa l’assemblea:
“Con lettera del 12 giugno 1974, n° 2577 il Presidente dell’Ospedale della Misericordia di Anghiari, ai sensi e per gli effetti dell’art. 62 della legge 17 luglio 1890, no 6972, ebbe a trasmettere a questa Confraternita la copia della deliberazione n” 31 del 28 maggio 1974, con la quale da quel Consiglio di Amministrazione fu presa l’iniziativa di proporre alcune modifiche dello Statuto dell’Ente Ospedaliero stesso, nella parte riguardante la composizione ed il funzionamento del Consiglio d’Amministrazione.
– che tale delibera ha abrogati gli artt. 7-8-12 dello Statuto dell’Ospedale in questione nel mentre sono proposte modifiche agli art. 6 e 13.
– che con l’atto deliberativo suddetto, qualora ne fossero approvate le proposte dalla Regione Toscana – organo tutorio – questa Confraternita verrebbe completamente estromessa dall’essere rappresentata e quindi far parte del Consiglio dell’Ospedale della Misericordia di Anghiari, in quanto la nomina dei membri di tale organo diverrebbe di competenza e di assoluta pertinenza del Consiglio Comunale.
– Il Magistrato, con sua delibera, rammaricandosi vivamente per tale decisione, soprattutto nel rispetto dei meriti della nostra Istituzione, che, fra l’altro, da oltre cento anni avocò a se il maggior merito di quella che fu l’iniziativa per l’erezione dell’Ospedale stesso, prendendone anche la diretta amministrazione nei suoi primi dieci anni di vita, fino a ricoprirne innumerevoli e continuative Presidenze in seno al Consiglio Ospedaliero, ebbe ad esprimere il suo più vivo biasimo per tali inopportune ed ingiuste proposte rivolte a modificare lo Statuto Ospedaliero in questione;
– che con la delibera sopraindicata fu espresso parere contrario da parte della nostra Confraternita, contro la sopracitata proposta di modificazione dello Statuto Ospedaliero e con sua nota del 5 luglio 1974, ne fu data formale comunicazione allo stesso Presidente dell’Ospedale.
– Che l’Amministrazione Ospedaliera suddetta, con attergato 18 gennaio 1975, ebbe a trasmettere a questa Istituzione copia della deliberazione della Giunta Regionale n° 12637 del 20 novembre 1974, con la quale viene modificato l’art. 6 dello Statuto, nel senso preciso espresso nella propria deliberazione, in quanto per l’art. 62 della legge 17 luglio 1890, n° 6972, il parere contrario espresso in proposito da questa Confraternita, non rientra in quelli obbligatori”.
Dopo quanto sopra espresso il Governatore ritiene di dare atto all’assemblea convenuta dello svolgimento della conclusione della pratica, per cui la Misericordia è da considerarsi estromessa sotto tutti gli aspetti dall’Amministrazione Ospedaliera del paese.”
Le considerazioni e le conclusioni dell’assemblea, dopo l’esposizione del Governatore, in merito alle ingenerose decisioni adottate dal Consiglio d’Amministrazione Ospedaliero, sia pure sotto la copertura della nota legge 17 luglio 1890, sono testualmente le seguenti:
“L’assemblea all’unanimità esprime il suo più vivo biasimo contro il Consiglio d’Amministrazione Ospedaliero in carica, che di punto in bianco, ingiustamente, ha estromesso per l’avvenire la nostra Istituzione dalla vita gestionale dell’Ospedale della Misericordia di Anghiari, che maggiormente trasse da essa il beneficio della sua nascita, come il suo sviluppo, fino al giorno di oggi, soprattutto per merito di tanti suoi validi rappresentanti, avvicendatisi nel tempo, in ogni edizione dei Consigli Ospedalieri”.
Di rilievo la proposta fatta dal Confratello TITO TAGLIAFERRI, presente in assemblea, quale formale invito al Governatore di chiedere all’Amministrazione Comunale locale, la quale in attuazione dell’avvenuta modifica dello Statuto Ospedaliero, resa ormai operante dalla Giunta Regionale, dovrà provvedere direttamente alla nomina dei Consigli di Amministrazione dell’Ospedale di Anghiari, di voler tener conto, per taluni suoi eventuali prescelti a far parte di quel consesso direttivo, di cittadini che figurino fra gli iscritti alla Misericordia.
Affinché ciò avvenga, l’Amministrazione Comunale, può preliminarmente chiedere alla Confraternita stessa, a titolo indicativo, una terna o quanto altro ritenga più opportuno, di nominativi che figurino nel ruolo dei suoi iscritti. Tutto questo alfine di poter mantenere, anche in avvenire, la presenza di rappresentanti della Fratellanza nella vita gestionale locale, continuando così una meritevole tradizione di oltre cento anni, oltre che un onesto e riconoscente merito dovutole.
Ma nulla mai avviene di tutto questo, mentre resta e resterà sempre il grande torto sofferto dalla benemerita Misericordia anghiarese, che tanti anni fa, molto “si dette da fare” per la nascita e la proficua crescita della massima struttura sanitaria locale.
Il 1981 è purtroppo l’inizio di una irreversibile fine dell’Ospedale della Misericordia di Anghiari. Triste e sofferta vicenda di questa popolare Istituzione paesana, nata da oltre un secolo e vissuta con la volontà e l’affetto di tutti i cittadini.
Dal testo del verbale dell’adunanza tenuta dal Magistrato della Misericordia il 14 settembre di quello stesso anno, traspare con quanta ansia si viva in seno alla Fratellanza nell’incertezza di un ulteriore sviluppo del problema.
Quanto segue è tratto dal suddetto verbale:
“Presa visione del manifesto affisso in luoghi pubblici dall’Amministrazione Comunale di Anghiari, con il quale è inteso invitare la cittadinanza a volere manifestare la propria opinione sulla prevista ristrutturazione del nostro Ospedale, il Magistrato della Confraternita di Misericordia ha di buon grado accolto l’invito dell’Autorità Pubblica suddetta, per cui si è collegialmente riunito ed ha esaminato il complesso problema in un piano di costruttiva correttezza.
Il Magistrato, con parere unanime, ha così tratte le sue conclusioni, concretizzandole come segue, tenendo anche presente la indiscussa realtà che il problema ospedaliero ha profonde radici nelle necessità e nei bisogni della nostra popolazione, avvertiti fino dai tempi più remoti. Le passate vicende ospedaliere di Anghiari ci fanno ancor più obbiettivamente considerare quanto la popolazione anghiarese di tutti i tempi, abbia alacremente lavorato e costruito per poter risolvere il preoccupante problema della pubblica sanità, superato soprattutto grazie alle instancabili iniziative delle autorità comunali locali che si sono susseguite nel tempo.
Tenuto nella debita considerazione anche quanto sopra è stato detto, questo Magistrato rivolge un caldo invito alla presente Amministrazione Comunale di Anghiari, onde voglia bene operare affinché questo NOSTRO OSPEDALE, vecchio di oltre un secolo di vita, possa comunque mantenersi nella sua normale attività, nell’adempimento di una funzione ovviamente compresa nel quadro delle leggi sanitarie vigenti per gli ospedali di zona.
La nostra richiesta vuole essere soltanto l’espressione della pubblica opinione anghiarese, nella quale, non fa mistero, si avvertono già gli immancabili disagi che si ripercuoterebbero nel caso della completa eliminazione dell’assistenza ospedaliera localmente sempre esistita.
Indubbiamente ai disagi di carattere sanitario-assistenziale verrebbero aggiunti anche quelli di carattere economico che investirebbero sia le private famiglie che il quadro commerciale locale. Tutto ciò varrebbe anche per i più vicini centri, Caprese e Monterchi, i quali, per le loro necessità ospedaliere hanno sempre confluito in questo nostro paese, avvalendosi delle sue sempre valide strutture e dei suoi servizi in genere, non esclusi quelli sul campo commerciale.
Queste nostre affermazioni sono obbiettivamente avvalorate, frutto dell’esperienza accumulata dalla Misericordia nelle sue attività di contatto con il pubblico durante il notevole svolgimento dei suoi compiti assistenziali.
Fiduciosi che quanto è stato espresso con la presente, a mio mezzo, per incarico commessomi dal Magistrato della Misericordia, verrà benevolmente tenuto nella giusta considerazione, a salvaguardia di ogni diritto e del bene cittadino, siamo lieti di poter offrire in merito, la più utile collaborazione del nostro Ente. IL GOVERNATORE Fedele Boncompagni”.
Il documento, come sopra trascritto nella sua parte centrale, stilato in riscontro al contenuto del manifesto sull’argomento della ristrutturazione ospedaliera di Anghiari, affisso nei luoghi pubblici del paese da parte dell’Amministrazione Comunale, dopo “lunga discussione” viene unanimemente approvato dal Magistrato della Misericordia nel corso della seduta prima indicata.
Per il migliore superamento della situazione che mette in serio pericolo l’esistenza dell’Ospedale, viene costituito un Comitato Cittadino, al quale anche la Misericordia, con deliberazione Magistrale 15 marzo 1982, aderisce, nominandovi suoi rappresentanti i confratelli Gastone Mafucci e Angiolo Guelfi.
Ma tutto si dimostra inutile: due anni dopo, nell’estate del 1984, avviene la chiusura per soppressione dell'”Ospedale della Misericordia”, lasciando un profondo e deludente rimpianto nel ricordo degli anghiaresi.
Degli avvenimenti oggetto della malinconica vicenda ospedaliera e dei suoi sviluppi, fa cenno il pubblico manifesto che la Misericordia, per chiarezza dei fatti, pone all’attenzione di tutta la cittadinanza:
CONFRATERNITA DI MISERICORDIA – ANGHIARI
CHIUSURA DELL’OSPEDALE
Questa “Misericordia” 116 anni fa ebbe dal Comune e dalla Fraternita di S. Maria del Borghetto il difficile quanto ambito incarico di “TROVARE LA POSSIBILITÀ DI ERIGERE IN ANGHIARI UN OSPEDALE”, problema questo tante volte pubblicamente dibattuto. Calorosa ed unanime fu la risposta all’appello che la stessa “Misericordia”, con pubblico manifesto del novembre 1868, rivolse agli Enti locali ed alla cittadinanza, affinché non venissero meno alla sospirata iniziativa il loro sostegno e la loro collaborazione.
Le aspirazioni di tutti furono pienamente realizzate ed il 1° luglio 1870, poté avvenire anche in Anghiari – nell’antica Piazzola – l’apertura dell’Ospedale, intitolandolo – non a caso – OSPEDALE DELLA “MISERICORDIA”, che 40 anni dopo, con degna solennità, musica e tripudio popolare, venne trasferito nella più idonea sede del soppresso Convento della Croce.
OGGI se ne è chiusa l’esistenza, ultimo atto di un’annosa, progressiva e ben determinata opera di svalutazione, che cominciò nel 1974 quando, per evidenti risvolti di invadenza politica locale, in forza di una confacente applicazione giuridica, la Confraternita di Misericordia, Istituzione madre dell’Ospedale di Anghiari, per oltre un secolo fattivamente presente in quel direttivo, VENNE TOTALMENTE ESTROMESSA DALLA VITA OSPEDALIERA LOCALE.
La “MISERICORDIA” per la sua veste giuridica di Pubblico Ente di Assistenza e Beneficenza e per la sua civile e umana natura largamente rappresentativa dei cittadini anghiaresi, prescindendo dalle loro opinioni personali, si è sempre astenuta dal partecipare a manifestazioni di piazza, anche quando si è trattato di dimostrare contro la ingiusta e troppo frettolosa soppressione del nostro Ospedale. Perché di soppressione si tratta, anche se apparentemente raddolcita da progettati trasformismi di base che, con la sofisticata e sponsorizzata letteratura dei tempi nostri, ci vengono indicati come “RESIDENZE PROTETTE”, termine per la verità adattabile a tutti gli usi e ad una pluri interpretazione. Come le altre Associazioni ed Organizzazioni cittadine la “Misericordia”, a suo tempo, prestò la sua adesione al “Comitato per la salvaguardia dell’Ospedale” con la presenza in esso di una sua delegazione.
E con vivo rammarico che questa Confraternita, in aperto contrasto con il suo appello che nel lontano 1868 ebbe a rivolgere agli Enti cittadini per la tanto auspicata realizzazione, oggi deve prender atto dell’avvenuta cessazione dell’”OSPEDALE DELLA MISERICORDIA”.
A questo punto, al solo fine di facilitare e mantenere in loco, per quanto possibile, l’assistenza sanitaria pubblica al servizio della popolazione, il Magistrato della “Misericordia” ha concesso temporaneamente all’U.S.L. 22 l’USO DI ALCUNI LOCALI della sede sociale di via Matteotti. Ciò in seguito all’ampio favore espresso dagli iscritti nel corso dell’Assemblea Straordinaria convocata lo scorso 13 maggio per decidere sulla richiesta avanzata dall’Unità Sanitaria Locale di Sansepolcro. Nei sopradetti locali l’U.S.L. istituirà e farà funzionare i servizi sanitari ritenuti indispensabili (medico di guardia compreso) per far fronte alle più immediate necessità della popolazione.
TANTO DOVEVA LA “MISERICORDIA” PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE A TUTTI I SUOI ISCRITTI ED ALLA CITTADINANZA.
Anghiari, 10 agosto 1984 – IL MAGISTRATO della Confraternita di Misericordia di Anghiari.
Le attività nella nuova sede
Trascorso poco più di un anno dall’inaugurazione della nuova sede, viene convocata l’adunanza generale per la nomina delle cariche sociali, in surrogazione di quelle cessate per fine mandato.
È così che nell’ampio salone delle assemblee del rinnovato edificio, per la prima volta si svolge l’elezione del nuovo Magistrato. Questa la sua composizione:
GOVERNATORE: Fedele Boncompagni – CORRETTORE: M.R. don Vittorio Bartolomei, Proposto e Parroco di Anghiari – CANCELLIERE SEGRETARIO rag. Giovanni Ghignoni – CONSIGLIERI: Francesco Bonarini, cav. Carlo Chieli, cav. Marino Faliero Domestici; Vitruvio Giorni (nominato anche Provveditore), rag. Luigi Leonardi, Gastone Mafucci, Fernando Panichi, Ario Tuti, Marcello Cambi, Antonio Leonardi.
Primo pensiero dei nuovi dirigenti è indubbiamente l’immediata utilizzazione della nuova residenza, in tutta la sua più efficiente funzionalità, per la quale è stata razionalmente riadattata, così come hanno voluto i benemeriti Signori MARCO e CELESTE BUITONI, tanto da poterne trarre il maggiore impulso possibile per l’organizzazione di una più aggiornata Misericordia.
Il confratello FEDELE BONCOMPAGNI, neo Governatore, fra le sue prime attenzioni, non trascura la necessità di dover dare il maggiore impulso possibile alle nuove associazioni, onde poter immettere nella “Fratellanza” nuove adesioni, rafforzandone il numero degli iscritti, pur sempre notevole, in modo particolare in direzione delle più giovani leve. Così si esprime nel suo appello del 23 febbraio 1976, ampiamente diffuso nell’ambiente familiare cittadino:
“L’esser chiamati a presiedere una tra le più antiche e belle istituzioni paesane – la Confraternita di Misericordia – ci obbliga ad una constatazione e ad un impegno.
Chi non vede che le nostre tradizioni migliori vanno languendo? A volte la memoria ci riporta ai tempi in cui la Misericordia, virtù cristiana per eccellenza, veniva organizzata anche in Anghiari, rileggendo con infinito piacere nei libri d’archivio gli atti di carità umili e grandi compiuti nel tempo, per incoraggiare e sostenere una Istituzione cui era senso civile, oltre che onore, partecipare.
Ci commuove il ricordo dei servizi, delle donazioni, delle lascite, delle disposizioni testamentarie a favore della Misericordia e riconosciamo che non vi è cosa migliore nella vita e soprattutto nella morte che legare il proprio nome ad un gesto di carità.
Vorremmo che per tutti gli amici del bene di Anghiari, ai quali giungerà questa nostra parola, essa suonasse, oltre che come segno di saluto, molto più come appello per richiamare tutti a sostenere e aiutare una Istituzione che onora il nostro paese e che, se debitamente incoraggiata, può compiere oggi come ieri, tanto bene.
I bisogni sono sempre grandi, le miserie da soccorrere infinite, i casi – quelli veri – in cui bisogna intervenire e non possiamo per mancanza di mezzi, sono tanto numerosi.
Chi può ci aiuti dando il proprio nome alla Misericordia, partecipando alle sue attività e ai servizi che l’appartenenza comporta e che ci rende tutti uguali nel campo della carità e nell’assistenza materiale e spirituale.
Noi domandiamo consensi ed incoraggiamenti non solo di parola ma di opere, lieti se potremo associare i nomi di una folta schiera di generosi, che nel culto delle tradizioni paesane, rinverdiscono i trionfi della carità ed i benefici dell’assistenza. A questo Ente hanno aderito in ogni epoca cittadini di tutti i ceti, donando ad esso la propria collaborazione, secondo le capacità e le possibilità.
A chi ci aiuta noi potremo dire solamente “grazie”. La ricompensa migliore saranno le pene soccorse e la serenità di chi cessa almeno per un poco di piangere perché non si sente solo nella sventura.
Salutiamo nella fiducia che l’invito di pochi trovi eco nel cuore di molti.”
L’iscrizione alla Confraternita darà diritto alle seguenti riduzioni sulle normali tariffe: servizio con autoambulanza 20% – con autofunebre 30%”.
Il nuovo Magistrato, con tempestiva priorità, concretizza l’istituzione del GRUPPO DONATORI DI SANGUE “FRATRES”, benefica attività sociale, già totalmente vitale in quasi tutte le Misericordie toscane e nazionali. Ciò avviene definitivamente con deliberazione magistrale del 19 febbraio 1976, anche a seguito di calorosi e pressanti inviti, più volte suggeriti dalla stessa Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, dando mandato al Governatore di provvedere all’espletamento delle relative operazioni formali.
Infatti il 18 marzo successivo i soci donatori, collaboratori e sostenitori che hanno aderito alla costituzione del locale Gruppo dei “Fratres”, si riuniscono in assemblea, presieduta dal Governatore della Misericordia, assistito dal Cancelliere Segretario della stessa, nel corso della quale viene eletto il Consiglio Direttivo del Gruppo stesso che risulta così formato:
PRESIDENTESSA: Sig.ra Mara Calli Scarpato
CONSIGLIERI: Sigg.ri Mario Zanchi – Carlo Dragonetti – Fernando Gaggiottini – Gastone Mafucci – Agostino Pozzoli.
Ha inizio così l’importante quanto umanissima organizzazione della donazione del sangue, aperta a tutti, anche ai non iscritti alla “Fratellanza”, pur sempre collegata al Magistrato della Misericordia, costituendo di essa un settore di attività specifica. Il Gruppo dei “Fratres”, che si attiene allo Statuto della Confraternita, di cui fa parte, in effetti ha inizio con n° 35 soci donatori, n° 7 collaboratori, n° 36 sostenitori.
Ma la cerimonia formale dell’inaugurazione, anche se in realtà il Gruppo da tempo svolge la sua normale attività, avviene nella Chiesa della Badia, domenica 28 novembre dello stesso anno 1976, Festa della Misericordia, alla presenza del Rappresentante della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia cav. RIGOLETTO PUGI, suo Segretario Generale. Durante la S. Messa, celebrata dal Cappellano dei “Fratres”, Rev. don GIOVANNI DE ROBERTIS, viene impartita la BENEDIZIONE al Labaro del Gruppo, seguita dalla consegna dei tesserini personali ai donatori.
Questa Benedizione è da considerare come l’inizio della vita ufficiale dei “Fratres” anghiaresi, in un mosaico di personali concezioni politiche ed ideologiche, ma altrettanto uniti nell’operare ed accorrere, in pietose circostanze, ove non c’è spazio per il pur minimo compenso, sia pure al limite del più stretto risarcimento di spese di spostamento dello stesso donatore.
Alla sig.ra MARA CALLI SCARPATO, donatrice e volenterosa prima Presidentessa, succede alla guida del Gruppo il sig. AGOSTINO POZZOLI, che svolge la sua funzione impegnandosi in una seria attività condotta con serena modestia.
Questa è la breve scheda del primo anno di vita del Gruppo:
80 i donatori (predominano i giovani) – 60 le donazioni di plasma (basta ricordare che ogni donazione corrisponde normalmente a circa 300 grammi di sangue), 56 i sostenitori e collaboratori sottoscritti.
Il 12 giugno 1977 la Misericordia con i suoi “Fratres” prende parte al Convegno Interregionale delle Misericordie e dei Gruppi “Fratres”, tenutosi a Pescia, con due autoambulanze, due labari, 10 confratelli e consorelle e 10 donatori e donatrici di sangue.
La Presidenza della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia e dei Gruppi Donatori di Sangue “Fratres”, in unione al Governatore della Misericordia di Anghiari, anche allo scopo di dare maggiore sensibilità alla “BENEDIZIONE” da impartire alla nuova autoambulanza FIAT 238/CV/52, generosamente donata all’Istituzione dalla CASSA RURALE ED ARTIGIANA locale, indice in Anghiari, per la domenica lì settembre 1977, il RADUNO PROVINCIALE DELLE MISERICORDIE e dei GRUPPI “FRATRES”.
La manifestazione ha regolarmente luogo come prestabilito e la Confederazione Nazionale delle Misericordie è rappresentata dal cav. RIGOLETTO PUGI, suo Segretario Generale.
Vi aderisce, prendendovi parte, anche l’emoteca del Centro Trasfusionale A.V.I.S. di Montepulciano, la quale con la sua presenza in Anghiari, rende una preziosa opera sociale per le rilevanti donazioni di sangue raccolte, nonché per gli accertamenti effettuati ai fini della determinazione dei personali gruppi di sangue.
Nel corso della manifestazione vengono premiato i “Fratres” che più si sono distinti per il maggior numero di donazioni a cui si sono prestati.
Visitata l’antica residenza sociale di Badia e l’annesso piccolo Museo, interessante rassegna di vecchie attrezzature e di storiche documentazioni dell’Opera Pia, i partecipanti al Raduno vengono ospitati nella sala delle sedute consiliari del Municipio, ove il Sindaco sig. FRANCO TALOZZI, anch’esso donatore di sangue “Fratres” del Gruppo Anghiarese, rivolge un cordiale saluto ai presenti a nome dell’Amministrazione Comunale e della cittadinanza. Dopodiché viene concelebrata la S. Messa dal Rev. Cappellano dei “Fratres” Don GIOVANNI DE ROBERTIS nella pubblica piazza “Baldaccio”.
Sempre durante la Sacra Concelebrazione, presente anche il dott. ENRICO PARRINI, Presidente della Federazione Toscana delle Casse Rurali ed Artigiane, è benedetta la nuova autoambulanza donata dalla locale CASSA RURALE ED ARTIGIANA, come detto in precedenza. Al termine della cerimonia, dopo il saluto del cav. RIGOLETTO PUGI, si svolge la spettacolare rassegna dei partecipanti al raduno e degli automezzi, attraverso il centro cittadino; quindi pranzo sociale dei confratelli e consorelle della Misericordia anghiarese, in cordiale e sociale riunione con i graditi ospiti della significativa giornata.
Insieme alla sua attività sociale nell’ambito locale del territorio, la Misericordia è sempre presente anche là dove si rende necessario intervenire in circostanze particolari, in zone colpite da calamità, prendendo parte attiva alle organizzazioni per l’immediato invio di soccorsi alle popolazioni duramente colpite dalle sciagure.
Nel 1976 per i terremotati del FRIULI è raccolta la somma di L. 4.265.065, inviata poi all’organizzazione centrale, sorta a questo fine, presso la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, oltre L. 68.500 inviate separatamente alla Prefettura di Udine. Tali aiuti sono integrati da generi in natura, raccolti allo stesso scopo, per un valore di circa L. 3.500.000 e convogliati in 88 pacchi all’Arcivescovado di Udine personalmente dal Cappellano della Misericordia Rev. Don Giovanni De Robertis.
Nell’altro momento del non meno tragico terremoto dell’Irpinia e della Campania, la Misericordia anghiarese non è seconda a nessuno nell’accorrere in aiuto delle popolazioni colpite dal sisma, per cui essa si fa promotrice nell’ambito paesano di una serie d’iniziative, raccogliendo medicinali, denari, viveri, indumenti, suppellettili, inviando tutto direttamente nei luoghi disastrati. Anche le sue ambulanze arrivano sul posto condotte dai confratelli volontari Pacini Dario, Guelfi Angiolo e Bianchi Umberto.
Lo slancio e la generosità delle azioni sono ripetutamente ed ampiamente sottolineati da attestati da parte della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, della Croce Rossa Italiana di Arezzo, nonché dagli Amministratori dell’Unione Sanitaria Locale.
Con l’inizio del 1980 entra in funzione una parte della Riforma Sanitaria Nazionale: la creazione delle UNITÀ SANITARIE LOCALI (UU.SS.LL.) e l’estensione ai cittadini del diritto a qualsiasi forma di assistenza sanitaria gratuita, compresa quella del trasporto ammalati.
A livello Regionale quindi la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia stipula una convenzione, per mezzo della quale viene richiesta alle Misericordie la garanzia di un efficiente e valido servizio di pronto soccorso. Pertanto dal 1° gennaio 1980 tutti i servizi di trasporto ammalati effettuati con l’autoambulanza vengono pagati dalla stessa Regione Toscana, tramite l’U.S.L. di pertinenza.
Il 1980 segna un’altra importante realizzazione nella vita sociale della Misericordia: la costituzione di UN POLIAMBULATORIO nei locali della nuova sede, il già Ospizio di “Fra’ Damaso”.
Il Governatore in carica FEDELE BONCOMPAGNI nella sua relazione esposta nel corso dell’adunanza generale del 29 Marzo 1981, così illustra la nuova realizzazione all’assemblea convenuta:
“Com’è nata quest’iniziativa? Qual è stato il motivo ispiratore e quali i risultati conseguiti? La Misericordia è una Istituzione che opera nel campo dell’assistenza sanitaria ed esplica la sua attività non solo a favore dei propri soci, ma di tutta la popolazione. Avendo quindi amaramente constatato che con il declassamento del nostro Ospedale quasi più nessuna assistenza sanitaria specialistica veniva praticata a favore della popolazione anghiarese ed avendo di persona potuto constatare come i nostri concittadini erano costretti a recarsi in gran numero e con grossi disagi fisici ed economici fuori del proprio Comune, per sopperire a queste carenze, ritenemmo opportuno farsi carico di tale iniziativa e mettemmo i nostri locali a disposizione della popolazione. Questa, d’altra parte, era stata la volontà che spinse il nostro benefattore comm. MARCO BUITONI, quando ci fece dono di questi locali, come si può leggere nella lapide vicino all’ingresso del palazzo.
Ci siamo mossi gradualmente. Nei primi di settembre demmo inizio all’ambulatorio oculistico, con la presenza di un validissimo medico, sia sotto il profilo personale, che professionale e che sta riscuotendo grande stima da tutta la popolazione. A metà di ottobre il primario del reparto di ortopedia dell’ospedale di Arezzo, prof. Pitto, iniziò la sua attività. E inutile soffermarsi sull’oculatezza e validità della nostra scelta. Scarsi risultati ha dato invece il servizio agopuntura, nonostante venisse espletato da un medico di valore e sotto forma completamente gratuita per tutti i cittadini. Tuttavia, nel suo complesso, i risultati sono più che lusinghieri ad ogni altra aspettativa: basti pensare che in soli circa sei mesi di attività si sono potute contare ben 386 presenze. Credo quindi che la popolazione stessa ci ha detto se la nostra scelta è valida o no.
Tra alcuni giorni verrà aperto un gabinetto dentistico, anche in questo caso ci risulta che la scelta fatta sul medico sia stata felice. Di tale servizio ne potranno beneficiare in particolare modo i confratelli, in quanto verrà loro praticato un trattamento economico di riguardo. Ci auguriamo di trovare anche in questo settore la piena approvazione della cittadinanza”.
Ed ecco quant’altro illustra sull’argomento poliambulatoriale lo stesso Governatore FEDELE BONCOMPAGNI nel corso dell’adunanza generale tenutasi il 15 novembre 1981:
“Da poco più di un anno abbiamo dato inizio a questa attività, nuova per la Misericordia di Anghiari. A quei confratelli che parteciparono alla precedente assemblea illustrai il grande successo della nostra iniziativa che ha fatto transitare nei nostri locali diverse centinaia di persone, ha sollevato molti nostri concittadini da spostamenti onerosi in tempo e in denaro fuori di Anghiari ed ha arricchito il Paese di prestazioni sanitarie degne di rilievo per l’indiscussa abilità, serietà e voglio aggiungere anche affabilità dei sanitari. Ed abbiamo creato questi servizi, non come qualcuno ha potuto credere in antitesi o per sostituirsi al servizio sanitario nazionale, ma in piena collaborazione con esso, come del resto è la nostra funzione; tanto più che l’assistenza ortopedica, oculistica e dentistica non sono ancora fornite in forma gratuita dalla locale U.S.L. Anzi, è preannunziato un prossimo scambio di idee col Presidente dell’U.S.L. n° 22, onde poter contribuire ad accelerare in Anghiari il concretizzarsi della riforma sanitaria”.
Questa stessa adunanza generale dell’assemblea degli iscritti è chiusa e particolarmente solennizzata con la PREMIAZIONE dei confratelli “attivi”, degli autisti delle autoambulanze e dell’autofunebre, quale doveroso omaggio e riconoscimento della loro attività spesa all’esclusivo sollievo dei bisognosi ed al maggior vanto della Fratellanza. Viene quindi consegnata a ciascuno una MEDAGLIA (con portachiavi) con impresso il proprio nome.
I premiati sono:
Bianchi Umberto, Bianchi Silvano, Graziotti Vadero, Graziotti Rinaldo, Pacini Dario, Panichi Oliviero, Gabellini Piero, Polverini Sergio, Chieli Roberto, Magrini Maurizio, Cambi Massimo, Gaggiottini Fernando, Gaggiottini Valeriano, Tuti Tuzio, Vellati Veniero, Corsi Cesare, Giorgi Riccardo, Boriosi Fabio, Guelfi Angiolo, Guelfi Candiano, Pozzoli Agostino, Mercati Franco, Mercati Fabio, Poderini Giuseppe, Bindi Walter, Giovagnini Duilio, Tofanelli Paolo, Zanchi Moreno, Venturini Giuliano, Cartocci Costantino, Gattari Pietro, Dragonetti Vladimiro, Minelli Francesco.
Nello stesso anno 1981, nell’adunanza generale tenutasi il 15 novembre, viene fatta l’elezione del nuovo Magistrato, che risulterà così composto:
Triennio 1982-84
GOVERNATORE: Ario Tuti.
CORRETTORE: Don Vittorio Bartolomei, Proposto pro-tempore.
CANCELLIERE SEGRETARIO: Vadero Cancellieri.
Biennio 1982-83
CONSIGLIERI: Gastone Mafucci, Umberto Bianchi, cav. Marino Faliero Domestici, rag. Angiolo Guelfi, Fedele Boncompagni, dott. Mario Redenti, Fernando Panichi, Loris Babbini, Francesco Bonarini, Vezio Ghignoni, Maria Bovicelli Parreschi.
Ai nuovi eletti vengono assegnate le seguenti funzioni:
VICE GOVERNATORE: Fedele Boncompagni
VICE CANCELLIERE: Loris Babbini
PROVVEDITORE: Fernando Panichi
SOVRINTENDENTE AUTOMEZZI E AUTISTI: Vezio Ghignoni