Il 20 aprile 2024 è stata inaugurata una nuova mostra di pittura di Paola Foni, organizzata dalla nostra Confraternita di Misericordia. La serie di dipinti (quaranta quadri) è stata esposta presso il nostro museo storico di via Nenci. Fra carrozze, portantine ed altri reperti storici della Confraternita, si è potuta ammirare una didascalia di colori che nulla toglie alla sobrietà e alla compostezza dell’ambiente, ma ne aggiunge forse il fascino e la freschezza in mezzo alla presenza della ovattata patina di una lunga storia plurisecolare. In ordine sparso ammiriamo paesaggi estivi, ruscelli e cascate, scorci paesani, piccoli centri urbani ammantati di neve. Si va dalle scene campestri ricche di colori ai candidi paesaggi innevati, dalle tinte forti di alcune immagini floreali alle dolci sfumature autunnali di prati e sentieri. A volte i pittori moderni, per crearsi un proprio percorso personale, prediligono un particolare ambiente ed una tonalità di colori secondo una modalità tutto sommato coerente e ripetitiva. Non è questo il caso delle opere di Paola Foni.
Proprio durante l’inaugurazione della mostra abbiamo rivolto qualche domanda all’autrice dei quadri. Le abbiamo chiesto se queste esplosioni di colori, qualcuna a olio e la maggior parte in acrilico in genere su tela, variegate, a tratti a tinte forti e a volte frutto di pennello leggero e delicato, così diverse l’una dall’altra, avessero un’origine logica o fossero frutto di una scelta casuale nel corso degli anni. Dopo qualche attimo di riflessione, Paola ci ha confessato che alcuni quadri rispondono ad una effettiva casualità, frutto di ispirazioni del momento. Altri, soprattutto quelli a colori più accesi, possono sentire, forse a livello subliminale, il peso di particolari momenti di fatica in periodi transitori, in particolare durante la pandemia del Covid-19. Altri dipinti ancora, prendono vita in momenti di profonda serenità, frutto di ricordi lieti trasformati in ruscelli, prati in fiore e soffici paesaggi innevati. Ci ha raccontato anche, non senza ironia, che si è autodefinita “la signora delle cascate”, per la passione che nutre per i ruscelli a percorso ondulato, a sbalzi, avvertendo quasi il rumore dello sciabordio delle acque man mano che il pennello procede con mano leggera verso il completamento dell’opera. Ci ha confessato anche che ama in particolare gli scorci di tanti piccoli paesi toscani e i paesaggi innevati. Si è dichiarata infine assolutamente autodidatta come formazione pittorica, non avendo fatto scuole o seguito corsi di alcun genere sulla materia; si limita semplicemente a seguire un istinto pittorico primordiale che, nascendo dall’intimo del proprio essere, ha semplicemente bisogno di dar forme e colori alle proprie sensazioni. Paola ha concluso l’intervista confessando a tutti i presenti il suo amore viscerale per le opere del Caravaggio e la sua passione per gli impressionisti, in particolare Monet e Van Gogh.
Siamo grati all’autrice di aver accolto la nostra richiesta di esporre al pubblico i propri sentimenti attraverso dipinti pregevoli e ricchi di sensibilità e di mano felice. Crediamo che queste caleidoscopiche immagini di colore rendano provvisoriamente ancora più interessante la visita del nostro museo anche agli occhi dell’anghiarese più distratto e, “perché no!” a quelli a volte più attenti del turista di passaggio.
GRAZIE PAOLA!